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Vitigno vulcanico a bacca rossa coltivato principalmente in Campania e in Basilicata

Colore:rosso rubino intensoAroma:intenso e raffinato, con un bouquet stratificato su golosi violetta, mirtilli, ciliegia, ribes e richiami di petali di rosa, ma anche note speziate di pepe nero e tabacco.Al gusto:pieno, asciutto e corposo, dotato di una eccellente struttura e di un’ottima persistenza.Share

L’Aglianico dà origine ai migliori vini rossi del sud Italia, dotati di una carica tannica eccezionale e di una importante freschezza e ricchezza aromatica. Per non parlare della sua straordinaria longevità, paragonabile ai migliori Barolo e Barbaresco. Ma l’Aglianico ha una personalità del tutto peculiare, equiparabile a nessun altro vitigno.

Le origini dell’Aglianico sono ancora oggi controverse.

Alcune teorie – oggi superate- attribuiscono all’Aglianico origini greche: sostengono che il nome derivi da una storpiatura nata durante la dominazione degli Aragonesi nel Sud Italia, i quali pronunciavano la parola Hellenico con cadenza spagnola, trasformandola in Eglienico.

É molto più probabile invece che l’Aglianico affondi le sue radici nel Sud Italia.

Certo è che oggi l’Aglianico è il vitigno a bacca rossa più famoso del Sud Italia, conosciuto in tutto il mondo per la sua struttura poderosa, che se domata può dare vita a vini d’inconsueta eleganza.

La prima regione per coltivazione e produzione di Aglianico è la Campania.

In Irpinia, in provincia di Avellino, le forti escursioni termiche, le discrete altitudini della dorsale appenninica e i terreni argillo-vulcanici fanno sì che l’Aglianico si esprima al massimo delle sue potenzialità

É in questa zona che viene prodotto il Taurasi DOCG, considerato uno tra i migliori vini rossi d’Italia, prodotto con un minimo dell’85% di uve Aglianico.